Ricasoli, Bettino

(Firenze 1809, † Brolio, Siena, 1880). Uomo politico italiano. Cattolico liberale, in gioventù fu membro dell’Accademia dei Georgofili e si occupò di problemi agrari. Fu attivo nel proporre l’avvio di una politica di riforme in Toscana (1846) e nel propagandare l’ideale nazionale dalle pagine del giornale “La Patria” (1847). Politicamente moderato, nel 1848 condannò l’avventura repubblicana e democratica di Firenze, ma fu deluso anche dal granduca Leopoldo il quale, tornato al potere, non avviò le riforme promesse. Negli anni Cinquanta si ritirò a vita privata ed ebbe notevole successo come imprenditore agrario. Nel 1859 organizzò con la Società nazionale l’insurrezione contro il granduca, fu ministro del governo provvisorio e, dopo l’armistizio di Villafranca, “dittatore” della Toscana, proclamando l’annessione al Piemonte, ratificata dal plebiscito dell’11-12 marzo 1860. Esponente della Destra storica, fu capo del governo dopo la morte di Cavour (1861-62) – quando cercò inutilmente di avviare trattative con Pio IX per risolvere la “questione romana” secondo il principio della separazione tra stato e chiesa – e dal 1866 al 1867, quando scoppiò la terza guerra d’indipendenza e ritornò all’ordine del giorno il problema dei rapporti con la Santa Sede.