Reza Pahlavi, Mohammed

(Teheran 1919, † Il Cairo 1980). Re di Persia dal 1941 al 1979. Figlio di Reza Shah, salì al trono in seguito all’abdicazione del padre. Abbandonata la politica filotedesca del suo predecessore, nel 1942 dichiarò guerra alla Germania. Durante la conferenza di Teheran (1943) ottenne l’impegno degli Alleati a garantire l’unità e l’indipendenza dell’Iran. Nel 1953, ostile alla politica progressista e antimperialista del governo di Mossadeq, fu per breve tempo costretto all’esilio. Nello stesso anno tornò sul trono grazie a un colpo di stato. Negli anni successivi si legò all’Occidente e perseguì all’interno una politica autoritaria finalizzata a una modernizzazione forzata del paese. Negli anni Settanta il carattere autoritario del suo governo si accentuò con l’esautoramento del parlamento e la violenta repressione di tutte le opposizioni. Questo provocò un crescente malcontento delle forze di sinistra, democratiche e musulmane tradizionaliste che sfociò nelle imponenti manifestazioni di massa del 1978. Nel gennaio del 1979 la rivoluzione islamica guidata da Khomeini lo costrinse ad abbandonare l’Iran. Morì in esilio.