Ray, Ram Mohan

(Radhanagar 1772, † Bristol 1833). Uomo politico indiano. Nato in una famiglia della casta brahminica, si impiegò poco più che ventenne nella Compagnia inglese delle Indie. Accompagnando al proprio lavoro un’intensa attività di studio, unì l’interesse per le idee illuministiche provenienti dall’Occidente a quello per le tradizioni indiane. Tra il 1815 e il 1819 pubblicò traduzioni e commenti di alcuni dei fondamentali testi sacri indiani, nonché scritti sul cristianesimo, elaborando l’ideale di una religione razionale e naturale, capace di superare le superstizioni e i fanatismi delle diverse chiese. Negli anni successivi si impegnò su temi politici e sociali. Nel 1823 organizzò la protesta contro la censura delle autorità inglesi sui giornali a Calcutta e propose riforme del sistema amministrativo del Bengala. Si occupò inoltre della creazione di scuole che preparassero i giovani indiani alla cultura moderna e propugnò l’abolizione del rito del rogo delle vedove (vietato poi nel 1829). Morì nel corso di un lungo viaggio in Europa.