(Wiehe, Halle, 1795, † Berlino 1886). Storico tedesco. Professore di storia a Berlino dal 1825, dal 1841 fu storico dello stato prussiano. Scrisse opere fondamentali quali la Storia dei papi (1834-36), la Storia della Germania all’epoca della Riforma (1839-47), i Nove libri di storia della Prussia (1847-48) e la monumentale Storia universale (1881-88), rimasta incompiuta e successivamente completata sulla base dei suoi appunti. Fra i maggiori storici dell’età romantica e grande rappresentante del conservatorismo prussiano, pur muovendosi nel quadro di una concezione organicistica e di una prospettiva universalistica tipica del suo tempo, non condivise l’impostazione di una filosofia della storia razionalistica di tipo hegeliano: a partire dalla fiducia nell’immediata rivelazione di Dio nel processo storico, privilegiò la comprensione delle vicende delle singole individualità – nazioni, civiltà o stati – considerate nella loro irriducibile peculiarità. Frutto di un’originale rielaborazione della teoria della ragion di stato di origine cinque-seicentesca fu la sua formulazione della dottrina dello stato-potenza (Le grandi potenze, 1833), imperniata sul principio del “primato della politica estera”. L’interesse per una ricostruzione storica oggettiva portò Ranke a privilegiare il metodo critico-filologico nell’analisi e nell’interpretazione delle fonti, ponendo le basi della moderna metodologia storica (storiografia). La sua opera rappresentò un punto di riferimento decisivo per lo storicismo tedesco contemporaneo.