Radicati di Passerano, Adalberto

(Torino 1698, † L’Aja 1737). Illuminista italiano. Nato da nobile famiglia, ruppe i rapporti con il suo ambiente di origine, si convertì al calvinismo e si avvicinò alla filosofia politica e religiosa del primo Illuminismo europeo che lentamente penetrava nell’Italia ancora largamente isolata dalle correnti più innovative di pensiero. Facendosi interprete di una ripresa dei temi del giurisdizionalismo in senso decisamente regalistico, propose a Vittorio Amedeo II di Savoia di mettersi a capo degli ecclesiastici del regno, di confiscare le terre della chiesa e di riformare l’istruzione laicizzandola. Il riavvicinamento del re di Sardegna alla corte papale, che culminò nel Concordato, indusse Radicati a lasciare l’Italia per recarsi prima in Inghilterra e poi in Olanda, dove morì. Venne a contatto con le dottrine del deismo e la cultura repubblicana, assorbendone i temi e radicalizzandone le implicazioni. Rimase ferma in Radicati la prospettiva del riformismo illuminato come soluzione ai problemi italiani, ma il suo mondo intellettuale si aprì nella sua ultima opera, la Raccolta di brani curiosi sugli argomenti più interessanti (1736), anche a riflessioni originali sulla possibilità di un sistema comunista egualitario e perfettamente democratico e sulla liceità del suicidio.