quaccheri

“Quaccheri” (da quakers, tremolanti) è un nomignolo inventato dai detrattori per ridicolizzare certe manifestazioni estatiche che potevano verificarsi durante i culti quaccheri, peraltro caratterizzati da prolungati silenzi. I quaccheri si chiamavano e si chiamano tuttora “amici” (di Gesù e anche gli uni degli altri) e non costituiscono una chiesa nel senso comune del termine (non hanno dogmi né ministeri ordinati) ma una “Società religiosa degli amici”. La spiritualità quacchera è di tipo mistico (decisivo è il “Cristo interiore” più che quello storico), alla quale si associa, oltre a un rigore morale divenuto quasi proverbiale, un impegno civile, sociale e politico di grande rilievo. Sospettati di eversione per il loro anticonformismo pubblico dettato da una pratica rigorosa della fraternità e da una osservanza intransigente del Sermone della Montagna (davano del “tu” a tutti, non si toglievano il cappello davanti alle “autorità”, rifiutavano ogni tipo di giuramento e di violenza, quindi il servizio militare e la pena di morte, predicavano e praticavano l’uguaglianza tra i sessi), furono perseguitati, imprigionati e occasionalmente messi a morte. Molti dall’Inghilterra ripararono in America, soprattutto in Pennsylvania, che William Penn (1644-1718) organizzò come stato quacchero. Il fondatore del quaccherismo fu George Fox (1624-91), mentre Robert Barclay (1648-90) fu il teologo di maggior spicco. I quaccheri si sono distinti sovente come protagonisti nella lotta contro la schiavitù, nella riforma carceraria, nella battaglia per il voto alle donne, nella riforma dei manicomi e nel pacifismo (due quaccheri sono stati premi Nobel per la pace). Nel mondo i quaccheri sono 200.000, in Italia alcune unità, con un gruppo stabile a Bologna.