Qatar

Stato attuale dell’Asia sudoccidentale. Sede di tribù nomadi legate all’economia del deserto, e alle sorti della penisola arabica, l’odierno Qatar si protende verso nord nel Golfo Persico. Alla fine del XVIII secolo, lo spostamento di popolazioni denominate Al Khalifah nelle regioni nordoccidentali del paese portò all’occupazione persiana, che venne tuttavia respinta. Le tribù Al Khalifah si insediarono poi nell’isola di Bahrein continuando a rivendicare le aree contese. Nel 1867 si giunse alla guerra tra lo sceicco del Bahrein e le popolazioni insediate nel Qatar nordoccidentale; l’intervento britannico risolse il conflitto installando al potere lo sceicco Muhammad ibn Thani Al Thani. L’impero ottomano, che esercitava la sovranità nominale sulla penisola arabica, nel 1871 decise l’intervento ma fu sconfitto nel 1893. L’influenza turca venne definitivamente meno al tempo della prima guerra mondiale e nel novembre del 1916 un trattato con la Gran Bretagna pose il Qatar sotto la protezione inglese. Nel 1971, con il ritiro britannico dalla regione, il Qatar rifiutò di federarsi con gli Emirati Arabi Uniti e divenne indipendente. Nel 1972 l’emiro Sheik Khalifah ibn Hamad ath-Thani attuò un colpo di stato, inaugurando una dinastia che assicurò la stabilità del paese. Integrato nell’economia petrolifera della regione, il Qatar vide crescere la propria ricchezza dopo l’aumento dei prezzi del petrolio del 1974 e del 1979. Con l’invasione del Kuwait nel 1990, truppe del Qatar parteciparono nel 1991 alla prima guerra del Golfo contro l’Iraq. Entrò ripetutamente in conflitto con il Bahrein a causa di una disputa legata al controllo delle isole Hawar, che fu risolta solo nel 2001. Nel 1995, a seguito di un colpo di palazzo, l’emiro Sheik Khalifah fu deposto dal figlio, Sheik Hamad, che negli anni successivi consolidò l’alleanza politico-militare con gli Stati Uniti fino a concedere l’uso delle proprie basi per l’invasione americana dell’Iraq nel 2003.