Putin, Vladimir

(Leningrado 1953, viv.). Uomo politico russo. Presidente della repubblica dal 2000.

Dal 1975 funzionario del KGB, i servizi segreti sovietici, nel 1985 fu inviato in Germania Est, dove assistette al crollo del muro di Berlino (1989). Dopo anni di oscuro lavoro, fece una rapida e imprevedibile ascesa nella carriera burocratica e politica nella seconda metà degli anni Novanta: nel 1998 diventò capo del Servizio Federale di Sicurezza e nel 1999 fu chiamato da Eltsin a sostituire Stephashin alla guida del governo russo.

Nel capodanno del 2000 divenne Presidente della Russia ad interim, in seguito al ritiro di Eltsin. Diventato popolare in patria per la condotta decisa nella guerra in Cecenia, il 24 marzo 2000 fu eletto Presidente della Russia e riconfermato nel 2004. Alla conclusione del suo secondo mandato (2008), fu sostituito alla presidenza dello Stato dal suo fedelissimo Dmitrij Medvedev, ma assunse la carica di premier, mantenendo di fatto un ruolo di primissimo piano nella vita politica russa. Si impegnò a fondo nella lotta contro lo strapotere economico dei cosiddetti “oligarchi”, cioè quel nutrito gruppo di magnati che, all’indomani della dissoluzione dell’Unione Sovietica, riuscirono ad accumulare enormi fortune a danno delle grandi industrie statali. Contribuì a rafforzare la presenza militare russa nella regione del Caucaso e del Mar Nero e, più in generale, a rilanciare l’immagine della Russia come superpotenza. Criticato dall’opinione pubblica internazionale per la brutalità della repressione ordinata nei confronti dei ribelli ceceni, fu accusato anche di un diretto coinvolgimento nell’assassinio della giornalista moscovita Anna Politkovskaja e dell’ex colonnello del KGB Aleksandr Litvinenko, entrambi avvenuti nel 2006.

Nel settembre 2011 Putin annunciò l’intenzione di candidarsi per un terzo mandato presidenziale. Le elezioni parlamentari del 2011 suscitarono, per via delle diffuse irregolarità, una forte ondata di proteste popolari, che contestò duramente lo stesso Putin. Nonostante le crescenti critiche, nel marzo 2012 fu rieletto alla presidenza della federazione russa.