propaganda

Il concetto di propaganda ha assunto il suo pieno significato soltanto con l’era della politicizzazione di massa aperta dalla Rivoluzione francese. Già nell’antichità compaiono forme che si possono considerare per certi aspetti veicoli di propaganda religiosa e politica: il ruolo dei sacerdoti e degli oracoli, le festività pubbliche, la costruzione di monumenti. Dal medioevo in poi furono spesso i papi, per consolidare il proprio potere, a servirsi di mezzi di propaganda come la scomunica di sovrani o la fabbricazione di documenti falsi (la donazione di Costantino); grande senso delle tecniche di propaganda ebbe anche l’Inquisizione. Con l’invenzione della stampa l’ambito di efficacia della propaganda si estese notevolmente, favorito dai conflitti religiosi e dal contrasto tra i fautori e gli oppositori dell’assolutismo. Con la Rivoluzione francese fu creato per la prima volta un organismo ufficiale con espliciti compiti di propaganda, che rifletteva l’importanza attribuita dal governo rivoluzionario all’azione psicologica di massa. Tra le varie forme assunte dalla propaganda durante la rivoluzione vi furono le feste patriottiche, l’asservimento della stampa al servizio dell’ideologia dominante, la politicizzazione delle arti, la massima pubblicità data al Terrore. Queste e altre forme divennero delle costanti nelle epoche successive. I grandi temi emersi nel XIX secolo (il nazionalismo, le trasformazioni sociali e politiche indotte dall’industrializzazione, le rivalità interimperialistiche, la diffusione di correnti politiche come il socialismo e l’antisemitismo) furono potenti stimoli all’ulteriore diffusione della propaganda, favorita dalla diffusione a livello di massa di mezzi come la stampa e il manifesto, e impiegata in ampia misura da governi, partiti politici, gruppi di interesse e associazioni di varia natura. Nel XX secolo la mobilitazione di massa attuata dalle guerre mondiali e dai regimi totalitari, insieme allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa (la radio e il cinema, accanto alla stampa), ha permesso alla propaganda di compiere un ulteriore salto di qualità. L’URSS fu la prima a usare, già negli anni Venti, i mass media al servizio quasi esclusivo della propaganda di stato; ma fu probabilmente con il nazionalsocialismo che essa raggiunse il massimo grado di organizzazione e di penetrazione sociale, grazie al ruolo centrale attribuitole dai nazisti e all’attività del ministero della Propaganda diretto da Goebbels. Dal 1950, con l’avvento della televisione, la propaganda ha a disposizione un nuovo, più sottile ed efficace strumento.