abolizionismo

Movimento mirante all’abolizione della schiavitù. Diffuso in Europa occidentale e nelle Americhe tra la fine del XVIII secolo e quella del XIX, registrò i primi successi con l’abolizione della schiavitù nelle colonie caraibiche inglesi nel 1833 e in quelle francesi nel 1848. Negli Stati Uniti ricevette nuovo impulso intorno al 1830, grazie all’opera di William L. Garrison (fondatore del settimanale “The Liberator”, 1831, e della American Anti-Slavery Society, 1833) e di numerosi altri agitatori, bianchi e neri. Il crescente irrigidimento dei proprietari fondiari del sud, che vedevano nella schiavitù la base del proprio sistema economico e sociale, favorì l’ulteriore diffusione dell’abolizionismo al nord, finché lo scontro tra abolizionismo e schiavitù non coincise con quello tra nord industriale e sud agricolo. La vittoria del nord nella guerra civile americana (1861-65) comportò così anche la vittoria dell’abolizionismo: tra il 1863 e il 1865 furono emancipati quasi 4 milioni di schiavi. Nei decenni successivi la pressione dell’opinione pubblica mondiale portò all’abolizione della schiavitù nell’intero emisfero occidentale.