Poincaré, Raymond

(Bar-le-Duc 1860, † Parigi 1934). Uomo politico francese. Avvocato, deputato della destra repubblicana (1887-1903) e poi senatore (1903-1913 e 1920), fra il 1893 e il 1895 fu ministro della Pubblica istruzione e delle Finanze. Negli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale e nel dopoguerra fu l’esponente più significativo del nazionalismo conservatore. Presidente del Consiglio dal 1912 al 1913, rafforzò l’alleanza con l’Inghilterra e la Russia in opposizione alla Germania. Presidente della repubblica dal 1913 al 1920, promosse una politica estera militarista che gli valse il soprannome di “Poincaré la guerre”. Fra il 1922 e il 1924 fu ancora presidente del Consiglio e ministro degli Esteri: in questa veste espresse una ferrea intransigenza nei confronti della Germania, richiedendo l’applicazione integrale del trattato di Versailles. Contrario a qualsiasi mediazione, giunse alla rottura diplomatica con l’Inghilterra dopo il fallimento delle conferenze di Londra e di Parigi: di fronte ai ritardi tedeschi nel pagamento delle indennità di guerra, decise l’occupazione della Ruhr (11 gennaio 1923). La grave crisi di svalutazione del franco lo indusse, nel gennaio 1924, ad accettare il piano Dawes per le riparazioni di guerra tedesche. Nel 1926 formò un governo di unione nazionale con i radicali che rimase in carica fino al novembre 1928; da allora governò fino al luglio 1929 con il solo sostegno delle destre.