Plechanov, Georgij Valentinovic

(Gudolovka 1857, † Terijoki 1918). Rivoluzionario e filosofo russo. È considerato il padre del socialismo russo. Sin da giovane militò nell’opposizione populista allo zarismo; emigrato in Francia, vi conobbe la dottrina marxista che divulgò in Russia traducendo tra l’altro Il capitale di Marx. Nel 1883 fondò a Ginevra, con altri emigrati russi come P.V. Aksel’rod e V. Zasulic, il gruppo “emancipazione del lavoro”, la prima associazione russa di ispirazione marxista. Fu tra fondatori nel 1898 del Partito socialdemocratico russo e combatté duramente il revisionismo tedesco in nome dell’ortodossia marxista. Dopo il 1903 si avvicinò alla corrente dei menscevichi polemizzando con Lenin, del quale rifiutò la linea strategica dell’alleanza del proletariato con i contadini, sostenendo che fosse necessario in Russia appoggiare la borghesia nella sua lotta per la modernizzazione capitalistica del paese. Allo scoppio della prima guerra mondiale (1914) approvò la partecipazione al conflitto dei socialisti in difesa della patria; dopo la rivoluzione del febbraio 1917 sostenne il governo Kerenskij, mentre disapprovò fermamente il colpo di stato bolscevico non ritenendo la situazione sociale e politica russa favorevole all’instaurazione del socialismo.