Pitt, William

(Hayes, Kent, 1759, † Londra 1806). Uomo politico britannico. Figlio di William Pitt il Vecchio, studiò a Cambridge ed entrò giovanissimo in carriera politica nel partito tory, di cui fu leader e rinnovatore. Ereditò nel 1783, anno in cui divenne primo ministro (restando in carica fino al 1801), la difficile situazione seguente alla sconfitta contro le ex colonie americane, alla quale contrappose un energico piano di riforme specie nei settori delle forze armate e delle finanze pubbliche. Nei confronti della Francia rivoluzionaria scelse dapprima un atteggiamento di benevola neutralità, che cambiò in tenace opposizione dopo l’invasione del Belgio e l’esecuzione di Luigi XVI (1793). Si confermò allora come il maggior tessitore di alleanze nella lotta contro l’espansionismo francese e napoleonico. Costretto a dimettersi nel 1801 per la sfiducia del re sulla sua politica di emancipazione dei cattolici irlandesi e per il prevalere della linea di pacificazione con la Francia, realizzata nel 1802 col trattato di Amiens, fu però richiamato al potere nel 1804 di fronte ai nuovi tentativi d’invasione da parte di Napoleone. Concludendo accordi con la Russia, l’Austria, la Svezia e Napoli, suscitò la terza coalizione antinapoleonica e, con la vittoria di H. Nelson a Trafalgar (ottobre 1805), rese inattuale il disegno d’aggressione alla Gran Bretagna. Morì poco dopo la sconfitta di Austerlitz (dicembre 1805).