Pitt, William

(Londra 1708, † Hayes, Kent, 1778). Uomo politico britannico. Dopo aver studiato a Eton e a Oxford, entrò nel 1735 ai Comuni grazie alla parentela con esponenti whig. Ciò nonostante si rivelò ben presto critico della corruzione imperante nella fase declinante del potere di R. Walpole, che attaccò in grandi discorsi pubblici mettendo in evidenza doti di grande oratore (e alienandosi il favore dei sovrani hannoveriani). Tesoriere delle forze armate (1746-55), fu nominato nel 1756 ministro degli Esteri. Licenziato in un primo momento da Giorgio II, fu richiamato nel 1757 a causa delle difficoltà britanniche nella conduzione della guerra dei Sette anni (1756-63). Fino al 1761 fu l’effettivo primo ministro di un governo posto sotto la direzione formale di lord Newcastle. Con una strategia mirata al predominio sui mari e nei territori coloniali, risollevò le sorti del conflitto e pose le premesse degli sviluppi imperiali britannici. Dimissionato da Giorgio III nel 1761, s’impegnò in campagne a favore dei diritti dei coloni americani e del ripristino delle garanzie costituzionali lese nel caso Wilkes. Fu richiamato al governo nel 1766 ma, gravemente malato, si ritirò nel 1768 dalla vita politica.