pentecostali

Il nome rivela la natura del movimento che in un secolo di esistenza (è sorto negli Stati Uniti nel 1900-1901, secondo altri già nel 1892) è diventato una delle realtà più dinamiche del cristianesimo contemporaneo, con oltre 60 milioni di credenti diffusi in tutto il mondo. “Pentecostale” deriva da Pentecoste, giorno della “discesa” dello Spirito Santo e della nascita della prima chiesa cristiana. La caratteristica principale del cristianesimo pentecostale è, appunto, il battesimo dello Spirito Santo accompagnato da segni, fra i quali due specialmente vengono ricercati (oltre al battesimo d’acqua per immersione dei credenti, proprio della tradizione battista): la glossolalìa (forma di linguaggio estatico) e le guarigioni miracolose. In primo piano è anche l’esigenza della santificazione personale, mentre l’esperienza cultuale, intesa come happening dello Spirito e campo di liberazione della parola e dei sentimenti, è in genere molto animata, partecipata, esuberante e festosa. Il fenomeno s’è affermato soprattutto come “religione dei poveri” in ambienti socialmente umili. Nato in seno al protestantesimo, ne professa le dottrine principali: autorità suprema della Sacra Scrittura, salvezza per sola grazia, sacerdozio di tutti i credenti, carattere fraterno e non gerarchico della chiesa. Nella seconda metà del XX secolo, il fenomeno pentecostale si è manifestato anche in seno alla chiesa cattolica, dando luogo a vari movimenti carismatici. In Italia i pentecostali esistono dal 1910 e, malgrado la dura persecuzione fascista, si sono largamente diffusi, così da costituire di gran lunga la più numerosa chiesa evangelica italiana, con circa 300.000 membri.