patrimonialismo

Il concetto è riconducibile alla concezione sette-ottocentesca dello stato detto “patrimoniale” elaborata nella cultura tedesca e alla nozione propria del diritto territoriale prussiano che stabiliva una forma specifica di giurisdizione patrimoniale. Il concetto di patrimonialismo ha inoltre un ruolo centrale nella sociologia del potere di Max Weber. Carl Ludwig Haller considerò lo stato patrimoniale come il prodotto della trasformazione dello stato patriarcale in uno stato in cui la signoria terriera dà luogo a un potere politico e a un diritto di giurisdizione che trae appunto la propria legittimità dalla identificazione tra l’ordinamento e il suo fondamento patrimoniale. Lo stato prussiano assolutistico venne visto da autori come Otto Hintze come un esempio di stato patrimoniale. Weber considerò il patrimonialismo come una forma evolutiva del patriarcalismo nell’ambito delle forme di potere fondate sull’autorità di tipo tradizionale. Per Weber lo stato patrimoniale sorge dallo sviluppo di un dominio fondiario il cui titolare sottomette i titolari di domini minori fino a costituire una formazione politica e giuridica. Questa può esprimersi in due tipi di stato patrimoniale: l’uno si basa sull’identificazione tra potere domestico e potere politico (patrimonialismo patriarcale); l’altro conosce invece la distinzione tra il potere politico nelle mani del sovrano e il potere autonomo fondiario dei signori terrieri (patrimonialismo di ceto).