Partito socialista anarchico rivoluzionario

Fu una delle prime formazioni politiche del movimento operaio italiano, di ispirazione anarchica e internazionalista. Inizialmente limitato a qualche nucleo nel meridione, negli anni Settanta del XIX secolo estese la propria influenza grazie al successo della propaganda di Bakunin in Italia e alla risonanza della Comune di Parigi del 1871. La sua base sociale era costituita prevalentemente da intellettuali, artigiani e strati piccolo borghesi delusi dall’interclassismo mazziniano. Negli anni Settanta superò i 30.000 iscritti e organizzò alcuni tentativi insurrezionali in Emilia-Romagna (1874) e nel Matese (1877). Successivamente si inserì nelle lotte sindacali di alcune categorie di lavoratori, soprattutto del settore edile. Guidato da Errico Malatesta e Luigi Galleani, si astenne dalla partecipazione alle competizioni elettorali e coltivò programmi insurrezionali, per cui venne costantemente sorvegliato e perseguitato. Fu costretto a sciogliersi nel 1891, l’anno stesso in cui si era costituito ufficialmente come partito al congresso di Capolago (in Svizzera).