Partito del Congresso

(Indian National Congress). Fondato in India nel 1885, sostenne fino al 1920 un programma “lealista” verso il dominio britannico, pur affermando nel contempo i diritti della popolazione indiana. In seguito, guidato da M. Gandhi, lottò invece per l’indipendenza, attuando una politica non violenta di boicottaggio e disobbedienza civile nei confronti degli inglesi. Dal 1947, anno di nascita dell’India indipendente, ha avuto un ruolo decisivo come partito di governo nella storia politica del paese con J. Nehru, B. Shastri e I. Gandhi. Sotto la leadership di quest’ultima e contro l’opposizione interna, nel 1969 dall’Indian National Party nacque il New Congress Party, che si affermò alle elezioni del 1971 rimanendo al potere fino al 1977. Una nuova scissione nel 1978 portò alla nascita di un nuovo Indian National Congress, con cui Indira divenne nuovamente primo ministro nel 1980. Nel 1984, dopo l’assassinio di Indira, divenne capo del partito e primo ministro R. Gandhi, a cui subentrò nel 1991, all’indomani della sua morte, N. Rao. Sconfitto alle elezioni del 1996, il partito rimase all’opposizione sotto la leadership di S. Kesri. Le forti spaccature che si aprirono allora all’interno del partito, rischiando di portarlo allo scioglimento, rientrarono solo dopo la nomina a presidente di Sonia Gandhi, la quale non riuscì tuttavia a evitare la scissione di un gruppo minoritario, che fondò il Partito del Congresso Nazionalista (NCP). All’indomani dell’inatteso successo elettorale del 2004, il partito candidò Sonia Gandhi alla guida di un governo di coalizione, ma quest’ultima, a causa delle polemiche suscitate dalle sue origini straniere (italiane), declinò la propria candidatura e appoggiò quella di Manmohan Singh, che assunse così la carica di primo ministro nel maggio dello stesso anno. Nelle successive elezioni del 2009, la coalizione guidata dall’Indian National Congress di Sonja Gandhi ottenne nuovamente la maggioranza e il premier uscente Singh fu riconfermato. La linea politica del partito fu complessivamente contrassegnata dallo sforzo di modernizzare economicamente il paese nel quadro di un moderato conservatorismo sociale.