Partito conservatore britannico

(Conservativ Party). Nacque ufficialmente nel 1824 innestandosi sulla precedente tradizione tory. Dal 1832 rappresentò l’ala destra del sistema politico bipolare inglese, alternandosi al governo prima con i liberali e quindi, fino ad oggi, con i laburisti. Nell’Ottocento i suoi leader più importanti furono R. Peel (premier nel 1834-35 e 1841-46), che ne definì la linea politica, e B. Disraeli (premier nel 1867-68 e 1874-80), fautore della cosiddetta “democrazia conservatrice” e strenuo difensore del dominio inglese sull’Irlanda. Quest’ultimo punto fu il perno della politica dei conservatori negli ultimi vent’anni del secolo. Nel Novecento figure di rilievo del partito conservatore furono S. Baldwin (premier nel 1923, 1924-29 e 1935-37), N. Chamberlain (1937-40), con il quale la Gran Bretagna entrò nella seconda guerra mondiale e soprattutto W. Churchill, l’artefice della vittoriosa lotta contro la Germania nazista (1940-45). Nel secondo dopoguerra i conservatori al governo gestirono il difficile periodo della decolonizzazione e della disgregazione dell’impero, muovendosi in politica economica e sociale nell’ambito di un moderato welfare state. Durante il governo conservatore di Heath (1970-74) la Gran Bretagna aderì alla CEE (1972). Una svolta importante nel senso di un intransigente neoliberismo e dello smantellamento dello stato sociale fu decisa dal nuovo leader Margaret Thatcher (1975), che assicurò al partito un forte successo elettorale e la guida del governo: dal 1979 al 1990 con la stessa Thatcher e in seguito, dal 1990 al 1997, con il suo successore John Major. […]. Dopo la grave sconfitta elettorale del 1997, che portò alla formazione del primo governo Blair, il partito conservatore fu diretto dal trentaseienne William Hague, il quale si impegnò energicamente nel riformarne l’organizzazione interna e nel rilanciarne l’immagine. Nonostante tali sforzi né Hague, né i suoi successori, Iain Duncan Smith (2001-03) e Michael Howard (2003-05), riuscirono negli anni seguenti a riportare i conservatori al governo, che furono infatti nuovamente battuti dai laburisti sia alle elezioni del 2001 sia alle elezioni del 2005. Divenuto segretario del partito nel 2005, David Cameron guidò la graduale ascesa dei conservatori nei successivi cinque anni, sino a quando, in occasione delle elezioni generali del 2010, quest’ultimi tornarono a essere il primo partito di maggioranza relativa nella Camera dei Comuni. Formarono quindi un governo di coalizione con i liberaldemocratici, sotto la guida di David Cameron.
Ad appena due anni di distanza, nelle elezioni locali del 2012, i conservatori videro tuttavia diminuire sensibilmente i propri consensi, perdendo oltre 400 seggi tra Inghilterra, Scozia e Galles.