panarabismo

Movimento per la ricostituzione dell’unità araba. La “patria araba”, vasto territorio che comprende l’Africa settentrionale sahariana e la parte sud-occidentale del continente asiatico, distendendosi dall’Oceano Atlantico fino alla Mesopotamia, era stata creata dall’espansionismo musulmano dai tempi di Maometto all’apogeo della dinastia degli Omayyadi (VII-VIII secolo). Anche nei successivi secoli di divisione interna dell’impero islamico, di decadenza della civiltà musulmana e di assoggettamento da parte del colonialismo europeo, è sempre rimasto vivo il senso dell’“arabicità” (“uruba”) e dell’appartenenza alla comunità musulmana (“umma”). Il panarabismo non coincide con il panislamismo, che si estende a tutti i musulmani, anche di stirpe non araba. Principale centro di irradiazione del panarabismo, che si sviluppò dalla metà del XIX secolo in risposta all’offesa del colonialismo europeo, fu l’Egitto: Ibrahim Pascià per primo caldeggiò la rinascita di un “impero arabo”, seguito da Mustafà Kamil (1874-1908) e da Saad Zaghlùl (1860-1927). Altri centri di diffusione furono le città universitarie, come Beirut e Damasco, frequentate da studenti e intellettuali arabi di ogni provenienza. Gli intellettuali, tra i quali Giamal al-Din al-Afghani, Muhamad Abduh e Abd al-Ramah al-Kawakibi, contribuirono in larga misura al successo delle idee panarabiste e al risveglio anticolonialistico dei popoli arabi. Anche i movimenti politici, sia progressisti, come il Baath, sia tradizionalisti e reazionari, come la Fratellanza Musulmana, promossero l’ideale panarabo. Al termine della seconda guerra mondiale, gli stati arabi, ormai indipendenti, si unirono nella Lega araba, che fece la scelta della neutralità tra le potenze dei due blocchi. Dopo una serie di incontri tra i diversi stati, nel 1965 si formò un Mercato Comune Arabo e nel 1968 nacque l’Organizzazione interaraba del petrolio. La Lega araba, accomunata dall’ostilità nei confronti dello stato di Israele fino agli accordi di Camp David del 1978, è profondamente divisa per le differenze ideologiche e politiche tra gli stati che la compongono. La pace tra Egitto e Israele, siglata nel 1979, raffreddò i rapporti tra il primo e i paesi arabi più intransigenti (come la Siria), che ne determinarono l’espulsione dalla Lega. Nonostante la riammissione dell’Egitto nella Lega (1989), il mondo arabo ha continuato, negli anni Novanta del Novecento, a essere attraversato da tensioni e divisioni (manifestatesi ad esempio in occasione della guerra del Golfo del 1991), che hanno vanificato nella sostanza la realizzazione dell’ideale panarabo.