Palmerston, Henry John Temple

(Broadlands, Hampshire, 1784, † Brocket Hall, Hertfordshire, 1865). Uomo politico britannico. Giovanissimo deputato tory (1807), laureato a Edimburgo e Cambridge e Lord dell’Ammiragliato nel 1808, fu ministro della Guerra dal 1809 al 1828 ininterrottamente in cinque diversi governi. La fama di grande statista e di assertore dei princìpi della libertà di commercio, ma anche del predominio britannico nel concerto delle grandi potenze e degli imperi coloniali, gli provenne tuttavia – di pari passo con l’aprirsi alla tendenza whig e quindi con l’insediamento alla testa del partito liberale – dalla nomina a ministro degli Esteri (1830-34, 1835-41 e 1846-51) e poi a primo ministro (1855-58, 1859-65). In effetti l’epoca compresa tra la caduta del governo Peel (1846) e il 1874, anno del ritorno dei conservatori al potere, fu plasmata prima dalla personalità di Palmerston e poi da quella del massimo statista liberale dell’Ottocento, Gladstone. I risultati più notevoli furono ottenuti da Palmerston in politica estera, nella quale egli si mosse con una certa contraddittorietà rispetto all’ideologia liberale, dovuta proprio all’affermazione del fine peculiare della sua visione politica, ossia il primato della potenza britannica in special modo nei riguardi della Francia. Il successo più significativo fu conseguito in tale ambito con il Trattato di Londra del 1840, con il quale Palmerston riuscì a isolare la Francia sulla questione turca e a consolidare l’influenza britannica in Medio Oriente. Allo stesso modo si segnalò la sua energica conduzione della guerra di Crimea (1853-56). Si dovette anche alla politica di appoggio delle tendenze liberali di Palmerston negli altri paesi europei se l’impresa dei Mille non fu arrestata sullo Stretto di Messina. Negli ultimi anni egli condivise il potere nel cosiddetto “governo del triumvirato” con J. Russell e Gladstone.