ostracismo

Nell’Atene del V secolo a.C. era il provvedimento con il quale si esiliava per dieci anni un uomo politico del quale si temeva l’eccessivo potere. Spettava all’ecclesia pronunciarsi ogni anno sull’opportunità di ricorrere all’ostracismo: ogni cittadino aveva quindi diritto a scrivere su un coccio (ostrakon, da cui il nome ostracismo) il nome di colui che desiderava fosse esiliato. Perché avesse luogo il provvedimento erano necessari almeno 6000 voti. Secondo la tradizione l’ostracismo sarebbe stato introdotto da Clistene; sembra però più verosimile che risalga circa al 487, quando venne per la prima volta ostracizzato un partigiano di Ippia.