antimachiavellismo

Complesso di dottrine politiche elaborate tra Cinque e Seicento per contrastare il machiavellismo, unilateralmente e in parte erratamente fatto risalire all’influenza del pensiero e delle opere di N. Machiavelli (in particolare al Principe). In realtà, accanto alla condanna morale del cinismo e dell’empietà, gli autori antimachiavellici (tra cui R. Pole, G. Botero e T. Boccalini) furono costretti ad ammettere che in determinate circostanze politiche può essere necessario il ricorso ad atti condannabili dalla morale ma consigliati dalla ragion di stato. L’antimachiavellismo si sviluppò anche nel Settecento, tra vari esponenti della cultura dell’Illuminismo. Lo stesso re di Prussia Federico II scrisse un’opera intitolata Antimachiavelli (1740).