Oman

Stato attuale dell’Asia sudoccidentale. Situato sull’omonimo golfo e sul corno sudorientale della penisola arabica, si affaccia sull’Oceano Indiano. Ben identificato da tempi antichissimi nell’attuale collocazione geografica, l’Oman entrò a far parte della storia e della cultura araba a partire dalla nascita dell’islam. Intorno all’VIII secolo fu eretto in regime teocratico di tipo repubblicano da alcune frange del movimento kharigita, che si richiamavano alla purezza dell’islam e allo spirito egualitario e indipendente dei beduini. Nell’XI secolo fu invaso transitoriamente, al pari delle altre regioni arabe, dai turchi selgiuchidi e, dopo fasi alterne nelle quali lottò anche contro la Persia e il Portogallo (che si installò in alcune città costiere), pervenne nel secolo XVII alla completa indipendenza e al consolidamento con l’occupazione del Bahrein e di Zanzibar. Intorno alla metà del secolo XVIII l’ascesa dell’aristocrazia mercantile di Masqat trasformò l’intero Oman in un sultanato sotto la dinastia ereditaria dei Banu Said. Nell’Ottocento, pressato a nord dai Wahabiti, cadde nella zona d’influenza dell’impero coloniale britannico e nel 1893 fu inserito, come protettorato di fatto, nei territori delimitati dalla linea “Durand”. Dopo la seconda guerra mondiale, nel quadro della decolonizzazione, l’Oman conobbe aspre lotte interne con la formazione nel 1962 di un movimento di guerriglia, dapprima orientato dall’Arabia Saudita, quindi costituitosi in Fronte popolare di liberazione in stretti rapporti con lo Yemen del nord e la Cina comunista. Nel 1970, sotto la guida di Qaboos bin Said, l’Oman divenne un sultanato indipendente (comprensivo del sultanato di Masqat e dell’imanato di Oman) e aderì alla Lega araba. L’anno successivo divenne membro dell’ONU, sviluppando intensi rapporti di amicizia con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Si mantenne neutrale nel corso della guerra tra Iraq e Iran, ma prese parte alla prima guerra del Golfo (1990-91). Dopo l’entrata nel WTO (2000), il paese intraprese un intenso processo di modernizzazione economica e politica, che si tradusse nel 2003 nell’introduzione del suffragio universale. Sulla scia dell’ondata di manifestazioni di massa che sconvolsero l’intera regione, nel febbraio del 2011 si formò un movimento di protesta che richiese maggior libertà e provvedimenti rivolti a ridurre la disoccupazione. Dopo alcuni scontri con le forze di polizia, il sultano Qaboos bin Said annunciò un pacchetto di riforme economiche e l’espansione dei poteri del Consiglio consultivo.