(Brooklin 1938, † Cambridge, Mass. 2002). Filosofo statunitense. Appartenente alla corrente della filosofia analitica, elaborò una teoria, nota come “libertarismo”, che poneva i diritti individuali a fondamento sia della politica, sia dell’etica. In Anarchia. Stato e utopia (1974) teorizzò lo “stato minimo”, il cui unico compito consiste nel garantire e proteggere, grazie al monopolio della forza fisica, il rispetto dei diritti individuali fondamentali, individuati, secondo una tradizione che risale a Locke, nei diritti alla vita, alla libertà e alla proprietà legittimamente acquisita. Negò qualsiasi dovere di solidarietà, affermando che si può invitare un ricco a soccorrere il povero che muore di fame, non obbligarlo. Critico del principio della giustizia distributiva e della redistribuzione delle ricchezze mediante la tassazione, considerati lesivi del diritto individuale di utilizzare liberamente la proprietà legittimamente acquisita, influenzò le idee della destra politica statunitense negli anni Ottanta.