non allineamento

Posizione assunta, in piena guerra fredda, da un gruppo di paesi soprattutto del Terzo Mondo che rifiutavano la politica dei blocchi e la logica ad essa connessa della corsa indiscriminata agli armamenti, per assumere invece un atteggiamento di sostanziale equidistanza tra USA e URSS e favorire così il processo di pace e di distensione. Il movimento dei non allineati – la cui nascita si è soliti far risalire alla Conferenza di Bandung del 1955, patrocinata dal leader indiano Nehru – ha visto susseguirsi, nel ruolo di paese guida, prima la Cina, poi l’Egitto e la Iugoslavia, l’Algeria e infine Cuba. Fortemente ispirato, inizialmente, agli ideali dell’antimperialismo e dell’anticolonialismo, con il procedere negli anni Sessanta del processo di decolonizzazione e il passaggio alla fase di distensione nei rapporti tra le superpotenze, è andato assumendo un significato di rivendicazione, da parte dei paesi in via di sviluppo, del controllo delle proprie risorse e di elaborazione di una strategia politico-economica alternativa a quella del mondo industrializzato. All’inizio degli anni Ottanta, il prevalere delle spinte particolaristiche sull’intento unitario che l’aveva animato agli esordi ne ha determinato di fatto l’esaurimento.