Nerva, Marco Cocceio

(Narni 30, † Roma 98). Imperatore romano dal 96 al 98. Discendente da un’illustre famiglia del ceto senatorio, fu pretore nel 65 sotto Nerone, console nel 71 e nel 90. Non è possibile precisare se avesse partecipato alla congiura che condusse alla soppressione di Domiziano, ma accettò, in ogni caso, alla sua morte, la nomina a imperatore. Durante il suo breve ma illuminato impero, conscio di poter fare affidamento solamente sull’appoggio del senato che lo aveva portato al potere, cercò di incarnare l’ideale del principe che governa secondo la costituzione, conciliando principato e libertà. Furono abolite le condanne per tradimento o lesa maestà e favorite con donativi le classi più povere. A Roma furono costruiti granai e resi più efficienti gli acquedotti. Gli mancò, però, l’appoggio di militari e dei pretoriani. Per compiacere appunto le legioni, Nerva, con una mossa abilissima e inattesa dal senato, tre mesi prima della propria morte, nominò suo successore il più famoso generale del momento: il legato spagnolo della Germania Superiore Marco Ulpio Traiano. Principe frugalissimo, accorto e moderato, alla sua morte fu consacrato con tutti gli onori.