neocolonialismo

Termine entrato in uso verso la metà del Novecento, col progredire del processo di decolonizzazione, per denunciare la persistenza di taluni tratti propri del vecchio colonialismo – ad esempio, il sostanziale mantenimento di un’aggressiva visione eurocentrica e della superiorità economico-culturale dell’Occidente, il permanere di rapporti di sfruttamento nei riguardi dei paesi ex coloniali e di ingiusta distribuzione delle risorse, di ingerenze nello sviluppo del Terzo e Quarto Mondo, ecc. – sotto forme nuove e sotterranee. In contrasto col passato, il neocolonialismo non si manifesta nella forma di legami di subordinazione politico-militare diretta, ma si affida piuttosto al condizionamento esercitabile attraverso sistemi di dominio economico mediati attraverso concentrazioni industriali e finanziarie multinazionali e la creazione di una dipendenza finanziaria, tecnologica, diplomatica e militare delle classi dirigenti (spesso corrotte e prive di reale autonomia) dei paesi in via di sviluppo.