Napoli

Città italiana. Capoluogo della regione Campania. Fondata probabilmente nel secolo V a.C. dai cumani, la sua parte centrale venne anche chiamata Partenope dal nome di una sirena venerata dai rodii, i quali ne avevano diffuso il culto. Fra il 328 e il 326 a.C. fu occupata dai romani e a Roma rimase sempre fedele. Caduto l’impero romano d’Occidente, dopo varie vicende nel 638 divenne capoluogo di una delle circoscrizioni italiane dell’impero bizantino, il cui governo fu affidato a un “duca” sottoposto allo stratego bizantino di Sicilia. In seguito al progressivo indebolimento del potere centrale dell’impero, il ducato di Napoli divenne sempre più autonomo e seppe difendersi dagli attacchi dei longobardi di Benevento e dei corsari saraceni. Nel 1037 Napoli fu assoggettata dal normanno Ruggero II e successivamente passò agli Svevi. Vinto Manfredi a Benevento nel 1266, Carlo d’Angiò, diventato re di Sicilia, stabilì la sua residenza a Napoli. Solo nel 1372, con l’occupazione della Sicilia da parte degli Aragonesi, l’Italia meridionale fu staccata dall’isola e Napoli divenne la capitale del regno omonimo. Durante il regno di Giovanna II, ultima erede degli Angiò, nel 1443 Napoli fu occupata da Alfonso V d’Aragona e divenne poi (1472) la capitale di un regno comprendente di nuovo la Sicilia e altre isole del Mediterraneo. Fu un periodo aureo, interrotto solo per breve tempo dall’occupazione francese in occasione della calata di Carlo VIII in Italia. Nel 1503, infatti, la città fu ripresa dagli spagnoli. La corona del regno da allora rimase ai re di Spagna sino al 1707, allorché, durante la guerra di Successione spagnola, passò agli Asburgo d’Austria. Questo trapasso fu sanzionato dalla pace di Utrecht del 1713. Con la pace di Vienna (1738), con la quale si concluse la guerra di Successione polacca, tanto il regno di Napoli quanto quello di Sicilia passarono a Carlo di Borbone, figlio cadetto di Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese. Nel 1799, in seguito all’arrivo delle truppe napoleoniche, a Napoli venne creata la repubblica partenopea, la quale ebbe tuttavia breve durata. In quello stesso anno, infatti, il re Ferdinando IV di Borbone, che era fuggito in Sicilia, poté far ritorno a Napoli. Nel 1806, avendo i francesi nuovamente occupato l’Italia meridionale, il trono di Napoli fu assegnato da Napoleone al fratello Giuseppe Bonaparte, il quale nel 1808 fu sostituito da Gioacchino Murat. Nel 1815 tornò Ferdinando IV di Borbone, che nel frattempo si era di nuovo rifugiato in Sicilia. Questi (che era Ferdinando IV come re di Napoli e Ferdinando III come re di Sicilia) unificò infine i due regni in un solo regno delle Due Sicilie e assunse il nome di Ferdinando I. Nel 1820 un’insurrezione carbonara impose al sovrano una costituzione modellata su quella spagnola; ma nel febbraio 1821 il regime costituzionale fu abbattuto dagli austriaci, il cui intervento era stato sollecitato dallo stesso sovrano. Nel 1848 venne nuovamente stabilito un governo costituzionale, che fu anch’esso di breve durata. Nel 1860 Napoli, con il resto dell’Italia meridionale, venne occupata da Garibaldi, votò per plebiscito l’annessione al regno di Sardegna e nel 1861 entrò a far parte del regno d’Italia.