Müntzer, Thomas

(Stolberg 1489 circa, † Mühlhausen 1525). Riformatore tedesco. Grande e tragica figura di riformatore (importanti i suoi lavori sulla liturgia e sul rinnovamento del culto comunitario), di “teologo della rivoluzione” (E. Bloch), di predicatore apocalittico e agitatore sociale, Thomas Müntzer ha legato il suo nome e il suo destino alla rivolta dei contadini tedeschi, che ebbe a Frankenhausen, nel maggio del 1525, il suo sanguinoso epilogo, con il massacro di oltre 5000 contadini (quasi 100.000 in tutta la Germania). Prete cattolico fin dal 1514, poi dal 1519 associato all’opera di riforma avviata da Lutero, si staccò da questi poco dopo, divenendo un suo strenuo avversario. Il conflitto era di natura teologica: in Müntzer, a differenza di Lutero, la “parola interiore”, frutto della illuminazione dello Spirito, prevale sulla parola biblica “esterna”; diverse, inoltre, sono le esperienze della salvezza: Müntzer oppone il suo “Cristo amaro” sperimentato nelle doglie del processo rivoluzionario nel quale si compie il giudizio finale di Dio, al “Cristo dolciastro” sperimentato nell’intimo dell’anima colpevole, salvata attraverso la “grazia a buon mercato” della giustificazione. Queste e altre divergenze teologiche ebbero anche un puntuale riscontro politico: Müntzer, teologo dell’immediatezza allergico a ogni forma di mediazione, compresa quella dello stato e della politica, vide nella sollevazione dei contadini la spada del giudizio di Dio che si compie; nell’accelerazione escatologica della storia i “due regni” di Lutero diventano uno solo, il governo diretto di Dio sul popolo: il potere dei prìncipi che opprime va cancellato perché fa ombra al potere di Dio che libera. L’antico ordine sociale patriarcale deve essere sostituito da un ordinamento fraterno socialmente egualitario. I contadini, infiammati dalla predicazione messianico-apocalittica di Müntzer, combatterono una battaglia perduta e furono inesorabilmente schiacciati. Müntzer stesso fu arrestato, torturato e giustiziato. Lutero approvò la repressione, considerando eversiva e quindi empia la rivolta contadina. Fra le sue opere ricordiamo la Predica ai prìncipi (1524), la Fede apparente (1524), l’Esplicita messa a nudo (1524), la Confutazione ben fondata (1524) e il Proclama ai cittadini di Allstedt (1525).