Müller, Hermann

(Mannheim 1876, † Berlino 1931). Uomo politico tedesco. Membro del Partito socialdemocratico tedesco, del Reichstag (dal 1916) e dell’Assemblea nazionale di Weimar (1919), come ministro degli Esteri (giugno 1919 – marzo 1920) del governo Bauer siglò il trattato di Versailles (giugno 1919). Cancelliere tra il marzo e il giugno del 1920, dopo le elezioni del maggio 1928 fu chiamato a presiedere un governo di “grande coalizione” che riuniva popolari, democratici e cattolici del Centro e che rimase in carica tra il giugno del 1928 e il marzo del 1930. Il suo cancellierato – durante il quale venne ridefinita la questione delle riparazioni di guerra secondo il piano Young – fu investito dagli effetti della crisi del 1929: da una drastica riduzione del flusso dei capitali stranieri, dalla conseguente caduta verticale della produzione e quindi da un drammatico aumento della disoccupazione. Venute meno le condizioni per una collaborazione tra la socialdemocrazia e le forze borghesi moderate, Müller fu costretto a porre fine all’esperimento della coalizione e a dimettersi. In una situazione di profonda instabilità politica, che avrebbe avuto il suo esito finale nell’ascesa al potere di Hitler, per volontà di Hindenburg gli subentrò alla cancelleria Heinrich Brüning.