Mosca

Capitale della Federazione russa. Borgata rurale nel IX secolo, fu fortificata nel 1156 dal principe Dolgoruky. Incendiata dai mongoli nel 1237, dopo la loro ritirata divenne capitale politica. Nel XV secolo, in seguito alla caduta di Costantinopoli, fu il principale centro del mondo ortodosso (Terza Roma) e sede del metropolita capo della chiesa russa. Conobbe un periodo di sviluppo sotto Ivan III (1462-1505) e Ivan IV il Terribile (1533-84) e fu teatro dei torbidi politici di Boris Godunov (1598-1605). Dopo l’occupazione polacca (1610-12) passò sotto la dinastia dei Romanov (1613-1917), grazie alla quale visse profonde trasformazioni e subì l’influenza occidentale. Persa nel 1712 la funzione di capitale, trasferita da Pietro il Grande a San Pietroburgo, durante l’occupazione napoleonica fu distrutta da un incendio appiccato dai suoi stessi abitanti per respingere l’avanzata delle truppe francesi (1812). Centro intellettuale e industriale nel XIX secolo, fu sede di moti rivoluzionari nel 1905 e nel 1912. Fu conquistata dai bolscevichi dopo duri combattimenti nel novembre (ottobre) del 1917. Divenuta capitale dell’Unione Sovietica, fu difesa nel dicembre del 1941 contro gli attacchi tedeschi dalle truppe guidate dal generale Zukov. Nel 1991, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, è diventata capitale della Federazione russa. Nel corso degli anni Duemila fu ripetutamente colpita da attentati terroristici di matrice cecena e islamica: nell’ottobre del 2002 una quarantina di separatisti ceceni sequestrò all’interno del teatro Dubrovka oltre ottocento civili, di cui almeno centotrenta rimasero uccisi in seguito all’intervento delle forze speciali; nel marzo del 2010 due attentatrici kamikaze si fecero esplodere all’interno di due stazioni della metropolitana, causando la morte di quaranta persone; e infine, nel gennaio del 2011, un altro kamikaze di origine caucasica si fece esplodere all’interno dell’aeroporto Domodedovo, causando trentasette vittime.