Mitre, Bartolomé

(Buenos Aires 1821, † ivi 1906). Uomo politico argentino. Emigrato con la famiglia negli anni Trenta in Uruguay, frequentò una scuola militare e si unì ai fuoriusciti argentini, oppositori di Rosas. Rientrò in patria nel 1852 e partecipò con un reparto di uruguayani alla battaglia di Monte Caseros che segnò la fine della dittatura di Rosas. Capo della rivolta secessionista di Buenos Aires contro Urquíza, si scontrò con quest’ultimo nella battaglia di Pavón nel 1861, ottenendone il ritiro al termine di una guerra civile. Con la sua elezione a presidente della repubblica (1862-68) iniziò per l’Argentina un periodo di progresso economico, politico e sociale. Mitre riorganizzò l’amministrazione dello stato, eliminò la piaga del caudillismo, incoraggiò l’immigrazione e gli investimenti stranieri. In politica estera, guidò le forze alleate di Argentina, Brasile e Uruguay nella guerra vittoriosa contro il Paraguay (1865-70). Ricandidatosi alle elezioni del 1874, tentò di rovesciare con la forza il risultato a lui sfavorevole, ma senza successo. Si dedicò quindi all’attività di saggista e giornalista e fondò il quotidiano “La Nácion”, conservando una grande influenza sulla vita politica del paese.