Andreotti, Giulio

(Roma 1919, † Roma 2013). Uomo politico italiano. Laureato in legge, entrò presto nella vita politica come dirigente della gioventù universitaria cattolica. Deputato democristiano all’Assemblea costituente (1946), vicino a De Gasperi, dei cui governi fu sottosegretario alla presidenza (1947-53), fu poi sempre presente nei governi successivi con vari incarichi, assumendo un ruolo di primo piano nella storia dell’Italia repubblicana. Varie volte presidente del consiglio (1972-73, 1976-79 e 1989-91), fu sempre rieletto in parlamento. Nel 1991 fu nominato senatore a vita. Con la crisi e poi la dissoluzione della Democrazia Cristiana (1994) e a seguito di una complessa vicenda giudiziaria per collusioni con la mafia – conclusasi nel 1999 con la sua assoluzione in primo grado – si ritirò di fatto dalla vita politica attiva. Nel 2002 fu condannato a ventiquattro anni di carcere per l’omicidio del giornalista Mino Pecorelli, ma l’anno successivo la Corte di Cassazione annullò la sentenza. Nello stesso anno, rovesciando la sentenza del 1999, fu giudicato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Non fu tuttavia condannato per via della sopravvenuta prescrizione dei reati imputatigli. Negli anni seguenti continuò a ricoprire la carica di senatore a vita, intervenendo occasionalmente nel dibattito politico.