Michelet, Jules

(Parigi 1798, † Hyères 1874). Storico francese. Professore di storia, nel 1833 subentrò a F. Guizot alla Sorbona. Dal 1830 fu precettore della figlia di Luigi Filippo e fu posto da Guizot a capo della sezione storica degli archivi del regno. Nel 1838 divenne professore di storia e morale al Collège de France. Negli anni successivi accentuò l’atteggiamento democratico e anticlericale: il rifiuto di prestare giuramento a Napoleone III gli costò dapprima il posto al Collège (1851) poi all’archivio (1852). Esponente di primo piano della storiografia romantica, animato da forte sentimento patriottico anche se non sempre sorretto da rigore critico, già nell’Introduzione alla storia universale (1831) e nella Storia romana (1831) elaborò una concezione della storia imperniata sulle vicende dei popoli e della cultura, richiamandosi apertamente al pensiero di Vico. Dal 1833 al 1867 attese al suo capolavoro, una monumentale Storia di Francia in 17 volumi: fra il 1843 e il 1852 interruppe la stesura della Storia di Francia (giunta al XVI secolo) per dedicarsi alla Storia della Rivoluzione francese, pubblicata fra il 1847 e il 1853. In essa la Rivoluzione segnava l’avvento della legge, del diritto contro il potere arbitrario della monarchia e il dogmatismo del cristianesimo. La sua opera storiografica, tesa a “ridare vita” agli episodi narrati grazie alla sua grande forza evocativa, è frutto di un’attenta ricerca documentaria. In sintonia con il suo interesse romantico per il popolo, compose anche opere notevoli sulla storia delle donne (Le donne della rivoluzione nel 1854, e La strega nel 1862).