Mannheim, Karl

(Budapest 1893, † Londra 1947). Sociologo tedesco. Fu attivo in Ungheria fino al 1919, poi nella Germania weimariana e dal 1933 in Inghilterra. Nella prima fase si dedicò all’analisi dei problemi filosofici della conoscenza, nell’intento di tracciare una “logica della filosofia” che evidenziasse gli elementi sociali costitutivi della teoria della conoscenza. Nel periodo tedesco, influenzato da Marx, Dilthey e Weber, sviluppò una sociologia della conoscenza mirante allo studio dei condizionamenti storici e sociali del pensiero che influenzano la struttura categoriale della coscienza e i criteri della conoscenza (Ideologia e utopia, 1929). A differenza del marxismo, che mirava a smascherare l’ideologia come falsa coscienza, la sociologia di Mannheim intendeva porre l’ineludibile condizionamento sociale del pensiero come direttiva analitica centrale. Nella fase inglese si occupò dei fenomeni di crisi politica nella democrazia di massa e dei problemi della leadership e del consenso; di fronte all’esperienza del nazionalsocialismo auspicò una “democrazia pianificata” come terza via tra lo stato centralistico e la democrazia liberale incapace di opporsi alla dittatura totalitaria.