Mandela, Nelson Rolihlahla

(Umtata 1918, viv.). Uomo politico sudafricano. Avvocato, dal 1944 membro dell’African National Congress (ANC), fu più volte arrestato per la sua attività contro il regime di apartheid. In un primo tempo promotore di iniziative pacifiche per l’emancipazione della maggioranza nera, passò alla lotta armata dopo il massacro di Sharpeville del 1960. Postosi a capo di un’organizzazione paramilitare (“Spina della Nazione”), fu catturato nel 1962, processato e condannato all’ergastolo (1964). Scarcerato nel febbraio 1990 grazie all’apertura politica avviata dal presidente F. De Klerk, nell’agosto dello stesso anno annunciò la fine della lotta armata da parte dell’ANC e la sua trasformazione in partito politico, di cui divenne presidente nel 1991. Protagonista, insieme a De Klerk, dei negoziati che portarono alla promulgazione della nuova costituzione del 1993, dopo le elezioni del 1994 – le prime a suffragio universale – divenne presidente della repubblica con l’incarico di formare un governo di unità nazionale. Premio Nobel per la pace nel 1993 insieme a De Klerk, nel 1995 istituì una Commissione per la verità e la riconciliazione con lo scopo di indagare sulle violazioni dei diritti umani compiuti durante l’apartheid e nel 1997 lasciò la presidenza dell’ANC. Gli subentrò Thabo Mbeki, che gli succedette anche alla presidenza della repubblica dopo le elezioni del 1999. Ritiratosi dalla vita politica attiva, negli anni successivi rimase tuttavia fortemente attivo sul piano della difesa internazionale dei diritti sociali, civili e umani.