Magellano, Ferdinando

(Sabrosa, 1480 circa, † Isola di Mactan, Filippine, 1521). Navigatore portoghese. Di origine nobile, dal 1505 al 1512 operò nelle Indie orientali, raggiungendo nel 1508 la città di Malacca, nella penisola omonima, e contribuendo tre anni dopo alla sua conquista. Partecipò quindi alla missione esplorativa che portò i portoghesi alle isole delle spezie (Molucche). Vistosi negare da Emanuele I del Portogallo i finanziamenti per intraprendere un viaggio alla ricerca di una nuova rotta verso le Molucche (attraverso un passaggio fra l’Atlantico e il Pacifico), nel 1517 si mise al servizio della Spagna. Ottenne allora da Carlo V il comando di una flotta di 5 navi e 265 uomini che salpò da Sanlùcar il 20 settembre 1519: dopo aver costeggiato l’America meridionale, il 21 ottobre 1520 giunse in prossimità dello stretto da lui battezzato Todos los Santos e che prese poi il suo nome (tra l’America latina e la Terra del Fuoco). Inoltratosi nel Pacifico con le tre navi superstiti, nel marzo 1521 raggiunse dapprima le isole Marianne, quindi le Filippine, dove fu ucciso nel corso di un combattimento con la popolazione locale. Dopo la sua morte due navi superstiti continuarono il viaggio raggiungendo, l’8 novembre 1521, le Molucche. Soltanto una di esse, la Victoria, riuscì a fare ritorno in Spagna (6 novembre 1522). La circumnavigazione del globo realizzata in tre anni dalla spedizione di Magellano con un costo di vite altissimo (solo diciotto furono i superstiti) ebbe importantissime conseguenze non tanto in campo economico – la difficoltà di questa rotta indusse Carlo V a rinunciare, nel 1529, alle Molucche a favore dei portoghesi – quanto sul piano scientifico. Venne infatti definitivamente dimostrata la sfericità della terra e la natura continentale dell’America e fu chiarito il rapporto fra i mari e le terre emerse. Di quel viaggio ci rimane la relazione di A. Pigafetta, uno dei diciotto superstiti.