Luxemburg, Rosa

(Zamosc, 1870, † Berlino 1919). Rivoluzionaria tedesca di origine polacca. Attivista del Partito rivoluzionario socialista del proletariato, nel 1889 lasciò la Polonia: visse allora a Zurigo, dove studiò economia politica. In Germania aderì all’ala antiriformista della socialdemocrazia e collaborò alla “Leipziger Volkszeitung”, dove apparvero le sue critiche alle tesi revisioniste di E. Bernstein poi pubblicate in Riforma sociale o Rivoluzione? (1899). Dal 1903 criticò Lenin e la sua teoria del partito dei rivoluzionari di professione, accusandolo di ricorrere ai mezzi dell’autocrazia in nome della dittatura del proletariato. Nel corso della Rivoluzione russa del 1905 raggiunse clandestinamente la Polonia, dove organizzò la propaganda rivoluzionaria. Arrestata e in seguito liberata, ritornò in Germania. Nel 1906 scrisse Sciopero di massa, partiti e sindacati, in cui insisteva sull’importanza dell’iniziativa rivoluzionaria spontanea del proletariato. Nel 1912 pubblicò L’accumulazione del capitale in cui, analizzando alcuni problemi posti dal secondo libro del Capitale di Marx, mostrava l’impossibilità di un’accumulazione indefinita del capitale nella fase dell’imperialismo. Il fallimento della Seconda Internazionale e della politica della socialdemocrazia tedesca allo scoppio della prima guerra mondiale (1914) la portarono a fondare con Karl Liebknecht la Lega spartachista, su posizioni rivoluzionarie e antimilitariste. Quasi costantemente in carcere fra il febbraio 1915 e il novembre 1918, continuò il saggio Introduzione all’economia politica, pubblicato postumo nel 1925, e lo studio sulla Rivoluzione russa. Un apprezzamento critico edito nel 1922. Nell’aprile del 1915 scrisse La crisi della socialdemocrazia, pubblicato nel 1916 sotto lo pseudonimo di Junius. Liberata nel corso della rivoluzione tedesca del novembre 1918, riprese la sua attività rivoluzionaria. Fu tra i fondatori del Partito comunista tedesco (dicembre 1918). Partecipò all’insurrezione spartachista del gennaio 1919. Fu arrestata e assassinata il 15 gennaio di quello stesso anno.