longobardi

Popolazione germanica occidentale che occupò la Pannonia agli inizi del VI secolo. Divenuti federati dell’impero romano al tempo di Giustiniano (527-65), nel 552 parteciparono con un contingente di cinquemila uomini alla lotta contro gli ostrogoti in Italia, al servizio del generale bizantino Narsete. Scontratisi in Pannonia con i gepidi, cacciati grazie all’alleanza con gli avari, furono poi da questi ultimi costretti ad abbandonare le regioni danubiane. Il re Alboino li condusse allora in Italia (568), dove nel giro di pochi anni dilagarono senza un chiaro piano strategico. Occupate le valli d’Aosta e di Susa, si spinsero verso i domini bizantini dell’Istria e di Romagna senza riuscire a espugnarli. Conquistarono invece i territori adriatici fino al Gargano e, più a sud, la Campania e la Lucania; nel VII secolo invasero anche la Liguria. La dominazione longobarda in Italia non ebbe un carattere unitario dal punto di vista territoriale: i territori conquistati furono organizzati in blocchi discontinui senza collegamento tra loro e confinanti con i domini bizantini. Ad assicurare la continuità amministrativa nella disgregata dominazione longobarda furono i duchi (gasindi), divenuti autonomi signori territoriali; funzionari amovibili furono invece i gastaldi, preposti alla gestione del fisco regio e più tardi al governo di intere province, ma sempre sotto il controllo della monarchia. Lo sforzo dei re longobardi di dare una struttura unitaria al regno, di cui fu capitale Pavia, si manifestò in un’intensa attività legislativa. A cominciare dal famoso editto di Rotari (643), furono emanati altri editti di applicazione generale, concepiti allo scopo di fissare in forma scritta e in lingua latina (usata quale strumento di integrazione latino-germanica) le norme consuetudinarie del popolo longobardo. Tale integrazione fu completata dalla conversione al cattolicesimo del re Liutprando (712-44), che fece cadere la distinzione confessionale tra gli esponenti dell’aristocrazia longobarda e il ceto dei possessori romani. Nel 751 il re Astolfo invase Ravenna e la Pentapoli, fino ad allora appartenute all’impero bizantino. Ne scaturì un contrasto con il papato che provocò l’intervento dei franchi di Pipino il Breve e poi di Carlo Magno, il quale nel 774 conquistò il regno longobardo. Nell’Italia meridionale invece continuò a prosperare il ducato indipendente di Benevento, che comprendeva vasti territori campani e pugliesi sottratti ai bizantini. Da esso si formarono nell’VIII secolo i principati di Salerno e di Capua, sopravvissuti fino all’avvento dei normanni nell’XI secolo.