liturgia

Contribuzione richiesta ai cittadini più abbienti nella maggior parte delle città dell’antica Grecia per finanziare e organizzare alcune manifestazioni pubbliche. Alcune liturgie erano ordinarie e venivano richieste ogni anno da un magistrato o dalla phylé; altre invece, straordinarie, erano legate soprattutto alle guerre. Generalmente i cittadini accettavano volentieri di sottoporsi alle liturgie, per il prestigio che ne derivava. Con il passare del tempo, tuttavia, molti di essi tentarono di sottrarsi a un carico divenuto sempre più oneroso. Nell’età ellenistica la differenza fra liturgie e magistrature si attenuò progressivamente, e le prime finirono per designare alcune cariche minori. Anche nell’Egitto tolemaico e poi romano il termine indicava le cariche statali inferiori a quelle di stratego. Nel linguaggio ecclesiastico, il termine liturgia indica l’insieme delle manifestazioni di culto in cui si riconoscono le diverse comunità religiose.