Liebknecht, Wilhelm

(Giessen 1826, † Charlottenburg, Berlino, 1900). Uomo politico tedesco. Dopo aver partecipato all’insurrezione del Baden nel 1848-49, fu costretto ad andare in esilio in Svizzera e in Inghilterra, dove entrò in contatto con Karl Marx e Friedrich Engels. Tornato in Germania nel 1862, fu uno dei leader più influenti della sezione tedesca della Prima Internazionale e si avvicinò ad August Bebel, insieme al quale fondò nel 1869 a Eisenach il Partito operaio socialdemocratico. Eletto deputato all’epoca della Confederazione del nord (1867-71) e poi al Reichstag dal 1874 al 1900, si oppose alla guerra franco-prussiana e alla politica imperialistica di Bismarck salutando con entusiasmo la Comune di Parigi del 1871 (ciò che gli costò una condanna per alto tradimento e due anni di carcere). Nel 1875, al congresso di Gotha, fu uno dei promotori della fusione del partito “eisenachiano” con l’Associazione generale degli operai di Ferdinand Lassalle nel Partito socialdemocratico tedesco. Svolse quindi un’intensa attività pubblicistica (dal 1890 come direttore del “Vorwärts”). Nel 1889 ebbe una parte decisiva nella nascita della Seconda Internazionale e nel 1891, dopo la fine delle leggi antisocialiste volute da Bismarck, contribuì alla stesura del programma di Erfurt, che segnò l’adesione del partito al marxismo. Dopo di allora, rimase fino alla morte – insieme a Bebel – uno dei capi più influenti della socialdemocrazia tedesca.