libertinismo

Movimento filosofico assai composito che ebbe il suo periodo di massima diffusione e vitalità nella Francia del XVII secolo. Il nome deriva dal latino libertinus (schiavo affrancato) e fu utilizzato per indicare coloro che si erano liberati dalle credenze religiose tradizionali. Le prime forme di libertinismo si ebbero in Francia all’inizio del XVI secolo, grazie alla protezione di Margherita di Navarra, sorella del re Francesco I. Esse furono caratterizzate dalla convergenza di tesi panteistiche sull’essenza del mondo e di una fede nella ritrovata purezza dell’uomo dopo il sacrificio di Cristo. Fu tipico dell’atteggiamento di questi primi libertini considerare lecito accondiscendere a ogni desiderio che, in quanto naturale, non può essere cattivo. Lo sviluppo del naturalismo e dell’ermetismo diede vigore e complessità speculativa a queste correnti. Nel XVII secolo i libertini si organizzarono in circoli privati elitari, sottratti al controllo della chiesa della Controriforma. In tali sedi si sviluppò una discussione prevalentemente clandestina nella quale letterati e filosofi come Cyrano de Bergerac, Gassendi e Naudé elaborarono una concezione edonistica della vita umana, fortemente critica nei confronti delle convenzioni sociali e della fede religiosa tradizionale, spesso orientata al recupero dell’atomismo epicureo, dello scetticismo di Sesto Empirico e del panteismo naturalistico. Nel Theofrastus redivivus, scritto intorno al 1660, sono raccolti i temi fondamentali del libertinismo: negazione dell’esistenza di una divinità trascendente, della validità della morale tradizionale, dell’immortalità dell’anima, della possibilità dei miracoli. I libertini concepivano la loro critica come una riflessione segreta, da non divulgarsi. Il popolo doveva continuare a credere nella religione tradizionale e i libertini stessi manifestarono esteriormente rispetto per l’ortodossia. Pur entro i limiti di un fenomeno fortemente elitario, il libertinismo rappresentò un fondamentale elemento di trasmissione di opinioni e atteggiamenti tra il Rinascimento e l’Illuminismo.