Lévi-Strauss, Claude

(Bruxelles 1908, † Parigi 2009). Antropologo francese. Opere principali: Le strutture elementari della parentela (1949), Tristi tropici (1955), Antropologia strutturale (1958), Il totemismo oggi (1962), Il pensiero selvaggio (1962), Mitologiche (1964-72). Elaborò un’antropologia strutturalistica che negli anni Sessanta suscitò vivaci polemiche con le correnti storicistiche. Riflettendo sui risultati della sociologia francese, dell’antropologia culturale e dello strutturalismo linguistico e su un’immensa mole di dati raccolti nelle sue ricerche antropologiche soprattutto in America latina, giunse alla conclusione che nelle società umane si manifestano costanti universali: le “strutture dello spirito” (operanti a livello inconscio). Si oppose così alla tesi storicistica dell’unicità-irripetibilità di ogni evento e cultura. Di conseguenza ritenne l’idea del progresso un mero pregiudizio etnocentrico e la percezione di sé di una civiltà un ostacolo alla comprensione scientifica dei fatti sociali. Cercò le costanti universali non in generiche somiglianze tra le diverse culture, ma nell’invarianza di fondo delle relazioni tra i termini dei linguaggi (verbali e non verbali) che ne costituiscono l’universo simbolico. In una celebre analisi comparata delle strutture della parentela evidenziò l’universalità del tabù dell’incesto, necessario per consentire la comunicazione mediante il matrimonio tra i diversi gruppi umani.