legittimisti

Termine con cui nel XIX secolo vennero chiamati i sostenitori del “principio di legittimità”, definito e proclamato nel Congresso di Vienna (1814-15) per risolvere il problema della ridistribuzione dei titoli di sovranità nell’Europa postnapoleonica. Con il principio di legittimità si diede espressione al diritto delle antiche dinastie regnanti “per grazia di Dio” a ritornare in possesso dei territori di cui erano stati private nel corso della Rivoluzione francese e dell’età napoleonica. Movimenti legittimisti si svilupparono in vari paesi d’Europa durante l’età della Restaurazione, ma furono particolarmente rilevanti in Francia, con la rivendicazione del ritorno al trono dei Borbone, nella persona di Luigi XVIII. Era in qualche modo implicito nel principio di legittimità il ritorno all’assolutismo monarchico e alle rigide gerarchie sociali dell’ancien régime. Dopo la rivoluzione del 1830, che aveva deposto Carlo X di Borbone e consegnato la corona francese a Luigi Filippo d’Orléans, i legittimisti caldeggiarono l’avvento al trono del conte Enrico di Chambord, figlio del duca di Berry, il capo degli ultras assassinato nel 1820.