Lassalle, Ferdinand

(Breslavia 1825, † Ginevra 1864). Uomo politico tedesco. Discendente da una ricca famiglia di commercianti ebrei, di orientamenti democratici e radicali, fu influenzato dalla filosofia hegeliana, in particolare per ciò che riguarda la sua concezione dello stato. Nel 1848 partecipò attivamente alla rivoluzione tedesca e, arrestato, rimase in carcere per sei mesi. Entrò allora in contatto con Karl Marx – da cui si sarebbe poi allontanato per profonde divergenze teoriche e programmatiche – collaborando alla “Rheinische Zeitung”. Stabilitosi in Renania fino al 1857, si trasferì quindi a Berlino sposando la causa del movimento operaio. Nel 1863, a Lipsia, fondò l’Associazione generale degli operai tedeschi, di cui fu il primo presidente. Il programma del partito – suffragio universale, estensione delle libertà politiche, sviluppo dell’associazionismo operaio e creazione di cooperative di produzione sovvenzionate dallo stato – sintetizzava e rielaborava la più ampia e complessa riflessione filosofica, politica e sociale lassalliana. Teorico della “legge bronzea dei salari” – secondo la quale il salario medio non supera mai il livello della semplice sussistenza dell’operaio perché avvitato nella spirale della pressione demografica e della crescente offerta di manodopera – e quindi scettico sulle capacità di autoemancipazione della classe operaia e sulla stessa azione sindacale, Lassalle riteneva che le speranze di liberazione della classe operaia si potessero realizzare soltanto attraverso l’azione dello stato concepito come l’espressione della volontà generale di tutto il popolo. A questo scopo, tuttavia, riteneva che fosse indispensabile l’introduzione del suffragio universale, che avrebbe posto le premesse per un graduale superamento dell’ordinamento della proprietà privata attraverso la creazione di cooperative di produzione sovvenzionate dallo stato. Per creare le condizioni di questa trasformazione Lassalle fu favorevole all’unificazione della Germania sotto l’egemonia prussiana, venendo così incontro all’azione sviluppata in quegli anni da Bismarck, con il quale prese nel 1863 contatti che restarono peraltro senza effetto. Parte delle dottrine lassalliane entrarono, con disappunto di Marx, nel programma di Gotha, sulla cui base sorse – dalla confluenza del partito di Lassalle con il Partito operaio socialdemocratico di August Bebel e Wilhelm Liebknecht – il Partito socialdemocratico tedesco. E continuarono a esercitare anche negli anni successivi una profonda influenza sulla socialdemocrazia tedesca. Irruente e di spirito romantico, Lassalle morì per le ferite riportate in un duello ingaggiato per amore di Helene von Dönniges. Tra le sue opere: il Sistema dei diritti acquisiti (1861), il Programma operaio (1862), la Lettera aperta (1863), Il signor Bastiat-Schultze von Delitzsch. Capitale e lavoro (1864).