Amalfi

Cittadina italiana. Fa parte della provincia di Salerno ed è situata nella parte meridionale della penisola sorrentina e sul golfo omonimo. Fondata probabilmente dai romani nel IV secolo d.C., nel 573, dopo le vittorie di Narsete sui goti, divenne una città fortificata dei possedimenti italici dell’impero bizantino. Conquistata nell’836 dai longobardi, già tre anni dopo insorse contro i nuovi invasori. Il successo ottenuto permise l’instaurarsi di un’autonomia cittadina, l’espansione del controllo della città sui territori circostanti (tutta la costa salernitana e il corrispondente entroterra), e l’affermazione di Amalfi come potenza marinara, capace di resistere anche agli assalti dei saraceni e di respingerli. Raggiunse il massimo splendore nei secoli X-XI, periodo a cui risalgono le Tavole Amalfitane, che sono il più antico codice marittimo italiano. Le lotte intestine, le minacce esterne dei longobardi di Salerno, la pur temporanea sottomissione al normanno Roberto il Guiscardo, a cui Amalfi si era rivolta per averne protezione, ma soprattutto l’aspra concorrenza della repubblica di Pisa (la cui flotta sconfisse quella di Amalfi nel 1135) segnarono il progressivo declino della repubblica amalfitana. Dopo alterne vicende, nel 1398 divenne feudo della famiglia napoletana dei Sanseverino, nel 1405 della famiglia romana dei Colonna, nel 1438 degli Orsini; nel 1451 ne prese poi possesso Giovanni d’Angiò. Nel 1461 re Ferrante d’Aragona la concesse in feudo a Ferdinando Piccolomini. Da questa sudditanza feudale ai Piccolomini Amalfi si riscattò nel 1582. Da quel momento seguì le sorti del regno di Napoli.