La Fayette, Marie Joseph Motier

(Saint-Roch de Chavagnac, Alvernia, 1757, † Parigi 1834). Generale e uomo politico francese. Aristocratico di tendenze liberali, combatté in America per l’indipendenza delle colonie dall’Inghilterra. Ebbe un ruolo di primo piano durante la prima fase della Rivoluzione francese: rappresentante autorevole dei “patrioti”, fu eletto agli Stati generali (1789), dove si mostrò incline alle riforme e a un accordo con il Terzo Stato. Dopo la presa della Bastiglia fu nominato comandante della Guardia nazionale. Fautore di un regime costituzionale sul modello inglese, tentò invano di guadagnare Luigi XVI al progetto di un’alleanza con l’aristocrazia liberale e la borghesia moderata. Fallito il suo disegno per la fuga del re a Varennes, perse rapidamente popolarità dopo la repressione della manifestazione repubblicana indetta dai cordiglieri al Campo di Marte (1791): separatosi dal club dei giacobini per fondare il club dei foglianti, gli venne tolto il comando della Guardia nazionale (12 settembre 1791). Favorevole alla guerra, fu nominato comandante dell’armata del Centro, poi dell’armata del Nord. Contrario alla sospensione di Luigi XVI, il 19 agosto si consegnò agli austriaci che lo internarono a Magdeburgo e poi a Olmütz. Liberato dopo la pace di Campoformio (1797), durante il periodo napoleonico restò in disparte. Durante la Restaurazione fu eletto deputato nelle file dell’opposizione liberale e nel 1830 partecipò alla rivoluzione che portò all’instaurazione della monarchia costituzionale di Luigi Filippo d’Orléans.