Labriola, Arturo

(Napoli 1873, † ivi 1959). Intellettuale e uomo politico italiano. Originariamente repubblicano, si iscrisse nel 1895 al Partito socialista. Costretto nel 1898 all’esilio in Svizzera e in Francia, subì fortemente l’influenza del pensiero di G. Sorel e, rientrato in Italia nel 1900, divenne uno dei più autorevoli esponenti del sindacalismo rivoluzionario, assumendo la direzione del giornale “Avanguardia socialista” (1902-1906). Uscito nel 1907 dal partito, nel 1913 fu eletto deputato come socialista indipendente. Favorevole alla guerra libica nel 1911 e interventista nel 1914-15, dopo essere stato rieletto deputato nel 1919 nelle file dell’Unione socialista italiana divenne ministro del Lavoro nell’ultimo governo Giolitti (1920-21). Avversario del fascismo, nel 1926 espatriò in Francia e in Belgio. Poté rientrare in Italia nel 1935, dopo essersi espresso favorevolmente alla guerra di Etiopia. Non esercitò attività politica sino alla caduta del fascismo. Fu poi deputato alla Costituente e senatore nella prima legislatura (1948-53). Tra le sue opere: La teoria del valore di K. Marx (1899), Storia di dieci anni, 1899-1909 (1910), La dittatura della borghesia (1924).