Kossuth, Lajos

(Monok 1802, † Torino 1894). Uomo politico ungherese. Appartenente alla piccola nobiltà, nel 1832 entrò nella dieta di Presburgo. Condannato per propaganda antigovernativa nel 1837, amnistiato nel 1840, si distinse da allora per l’impegno profuso a elaborare e concretizzare un programma nazionalista che rivendicava l’autonomia degli ungheresi e che accoglieva alcune istanze sociali (dall’emancipazione dei contadini alla fine dei privilegi fiscali per la nobiltà). Nel 1848 fu uno dei protagonisti della rivoluzione ungherese. Nel settembre fu nominato presidente del Comitato di difesa nazionale e in questa veste guidò la resistenza contro gli austriaci. Nell’aprile 1849, quando in Ungheria fu proclamata decaduta la monarchia austriaca e venne eletto a suffragio universale un parlamento nazionale, fu acclamato presidente d’Ungheria e gli vennero affidati poteri dittatoriali. Sconfitto nell’agosto 1849 dalle forze austriache e russe, fu costretto alle dimissioni e all’esilio. Riparò allora in Turchia, a Londra, negli Stati Uniti, e infine in Piemonte, ricercando invano sostegni concreti per la causa dell’indipendenza ungherese. Intransigente, si schierò contro la riforma che diede vita nel 1867 alla duplice monarchia austroungarica.